Il Caffè Alzheimer,  è stato ideato e da decenni attuato in Olanda e divulgato, con diverse esperienze a livello italiano (Emilia Romagna, per esempio).

L’Opera Pia Cerino Zegna ha avuto la fortuna, nel settembre 2010, di conoscere, proprio in Olanda, Bere Miesen, l’ideatore del Caffè Alzheimer, e di apprendere direttamente da lui le modalità di svolgimento dei Caffè.

A causa della malattia, spesso incontrarsi con gli amici, uscire con la propria famiglia per prendere, anche solo, un caffè al bar, diventano occasioni rare. Il rischio è di chiudersi a casa, dove l’unico pensiero è rappresentato dalla malattia e dai cambiamenti che essa comporta, tralasciando la dimensione ludica e di socialità che è ancora possibile vivere, nonostante, la malattia, ma anzi che può rappresentare un punto di forza, per recuperare le energie per far fronte alla difficile situazione.

Nei contatti con persone affette da demenza e in particolare con i loro famigliari si nota molto frequentemente che parlare della malattia, anche tra i partner o all’interno della stessa, è un vero tabù.

In realtà è accertato che Parlare dei problemi connessi con la demenza, le persone e le famiglie possono gestire meglio le proprie situazioni. Rendere ‘discutibile’ la malattia dà alla persona malata la sensazione di essere in grado di spiegare ed influenzare la propria situazione.

In più, la persona malata incontra altri che sperimentano le stesse difficoltà ed i famigliari si rendono conto di non essere gli unici a sperimentare sentimenti di impotenza, straniamento e angoscia.

 Il Caffé Alzheimer è un posto dove possono trovarsi insieme e scoprire come gli altri affrontano la malattia e le sue conseguenze. I visitatori sentono di appartenere ad un gruppo che in sé è unico e di trovare riconoscimento e accettazione.

 Un Caffé Alzheimer è un luogo accessibile, un ambiente piacevole e informale dedicato alle persone con tutti i tipi di demenza, i loro partner, famiglia, amici, assistenti e altre persone interessate, con la presenza ed il supporto di operatori e professionisti del settore.

  • Obiettivo per la persona affetta da Alzheimer: ridurre l’isolamento, dare spazio al divertimento e relax, privilegiare le residue capacità di relazione.
  • Obiettivo per i famigliari: ridurre l’isolamento, favorire la conoscenza di altre famiglie con cui scambiare informazioni e problemi, recuperare un rapporto interpersonale (malato-caregiver) spesso compromesso dalla malattia e dal carico psicofisico del caregiver. Confronto con figure specialistiche per informazioni sulla malattia e sui servizi offerti dal territorio.

Caffe’ Alzheimer nel biellese

Incontri di gruppo della durata di due ore ciascuno in un bar cittadino, con orario pomeridiano dalle ore 14,30 alle ore 16,30, una volta al mese.

L’attività è basata sull’informazione, lo scambio, la condivisione e si struttura in:

  1. Accoglienza
  2. Informazione sulla malattia con argomenti programmati nell’arco di un anno, con intervista ad un esperto
  3. Pausa per caffè e rapporti informali
  4. Discussione tra i partecipanti e l’esperto sull’argomento del giorno
  5. Saluti

 Gli incontri si svolgono, per ogni caffè, mensilmente:

  • In Biella il secondo martedì del mese
  • In Cossato l’ultimo giovedì del mese
  • In Trivero il primo lunedì del mese